24 settembre 2021
In tutte le acque del mondo e, quindi, anche nel bacino del Mediterraneo, sono molti gli esemplari di cetacei, tartarughe marine ed elasmobranchi vittime del bycatch, cioè della cattura accidentale con ami e reti. Si stima che ogni anno, nelle reti dei pescatori del Mediterraneo, destinate alla pesca di altre specie, vengano catturate circa 150.000 tartarughe e di queste 40.000 muoiono. Uno studio sostiene che nel mondo oltre 300.000 cetacei rimangono impigliati in attrezzature da pesca come le reti da posta e muoiono nell’impossibilità di tornare in superficie per respirare. Al mondo, ogni anno, circa 50 milioni di squali vengono catturati con attrezzi da pesca utilizzati per altri pesci. Questa biodiversità è quindi a forte rischio di conservazione, ma lo sono anche i pescatori: il loro reddito è precipitato negli ultimi anni sia per la diminuzione del pescato presente nei nostri mari sia per i danni subiti alle attrezzature a causa dei delfini e delle tartarughe marine.
Nell’occasione della Notte dei Ricercatori 2021 verranno illustrate le attività di due progetti di ricerca dell’Università di Siena finanziati dall’UE intitolati “Life Delfi” e “Pescatori e tartarughe marine: facciamo luce in mare!”, i quali hanno l’obiettivo di ridurre le interazioni tra i delfini, le tartarughe e le attività di pesca, in modo da diminuire la mortalità di queste specie ed evitare danni economici ai pescatori, utilizzando dissuasori acustici (pingers) e luminosi (luci UV-LED). Per quanto riguarda un altro gruppo a rischio, quello degli squali, esistono alcuni deterrenti ma, ad ora, non sono molto efficaci ed è necessario quindi svilupparne di nuovi. Si parlerà quindi anche del loro stato di conservazione attuale nell’ambiente mediterraneo.
Infine verrà presentata “La casa dei Pesci” ideata e realizzata dal pescatore Paolo Fanciulli come ulteriore deterrente alla pesca a strascico nelle aree di prateria di Posidonia oceanica. Anche conoscere quale pesce commercializzare e quale ributtare in mare diventa fondamentale per non depauperare ulteriormente il ‘Capitale blu’ e rendere la pesca più sostenibile. Si cercherà anche di far comprendere quanto la divulgazione sia fondamentale per far conoscere queste problematiche e rendere la ricerca scientifica un evento pubblico di partecipazione. A tal proposito i visitatori avranno a loro volta l’opportunità di raccontare a loro modo la ricerca sulla base dell’esperienza coinvolgente e conoscitiva appena vissuta. Nello stesso modo bisognerà far sapere che il nostro mare è malato, una malattia legata alla contaminazione sia visibile che invisibile. Curare il mare vuol dire curare l’uomo perché le risorse alimentari marine possiedono caratteristiche nutrizionali uniche e sono ottenibili con un’impronta di carbonio minore rispetto a quelle terrestri. Insomma sono la nostra VITAMIN SEA!
Sede
Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici
Piazzetta Silvio Gigli, 2, 53100 – SIENA
Orario: 16-00 – 20.00
Referenti
Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente
**Ti è piaciuto l’evento? Facci sapere cosa ne pensi, compila il questionario BRIGHT-NIGHT!**