L’Aglione della Valdichiana: tracciabilità geografica, nutraceutica e biodiversità di una coltura tradizionale riscoperta di recente

24 settembre 2021

L’aglione è immediatamente associato al condimento utilizzato per preparare i “pici all’aglione” in Valdichiana. È un aglio gigante, parente stretto anche del porro, e il suo nome scientifico è Allium ampeloprasum L. I bulbi possono raggiungere anche gli 800 grammi di peso e sono caratterizzati dalla bassa presenza di alliina, l’enzima responsabile del caratteristico odore dell’aglio, e di fibra, garantendone così un’ottima digeribilità.
In Valdichiana, a seguito dell’industrializzazione degli anni ’60, la tradizionale coltivazione dell’aglione è andata pressoché scomparendo, salvo pochi appezzamenti condotti a livello familiare. Attualmente la coltivazione di questa pianta sta riassumendo una notevole importanza anche dal punto di vista economico.
Questo progetto di ricerca indaga la tracciabilità geografica dell’aglione della Valdichiana tramite l’utilizzo di un fingerprinting di tipo chimico, ovvero la tecnica che permette di legare un determinato prodotto agroalimentare al territorio di coltivazione tramite la definizione di una relazione univoca tra il contenuto chimico elementare del prodotto stesso e quello del terreno dove è stato coltivato.
Sono indagate anche le proprietà nutraceutiche dell’aglione e la biodiversità di piante vascolari e degli insetti impollinatori nei campi di coltivazione.

Sede

Piazza San Francesco – Siena

Orario: 16.00 – 19.00

Referenti
Dipartimento Scienza della Vita

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